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             Zio
            crocifisso: << io vi prometto che nelle mie terre ci
            lavoreranno tutti quelli che ci mettono il pensiero quando vanno a
            votare e ci sanno che è meglio averci il pane a tavola che mangiare
            idee di cambiamento, senza pane>>. 
            Piedipapera:
            <<
            io ci dico alli trizzoti, che il voto è come un negozio di lupini,
            io do e tu dai e non ci rimetti, che con me non ci ha mai rimesso
            nessuno,  solo padron
            N’toni che ci ha le idee strane>>   
            Don
            Giammaria: << il signore sa che li trizzoti hanno bisogno e
            non mancherà certo per Lui, se mancherà, mancherà per coloro che
            ci fanno negozio della propria volontà>> 
            Menico
            della locca: << io ci ho da lavorare e se la legge mi da lo
            diritto di volerci al Comune una persona che mi fa lavorare, 
            lo diritto mio è  per
            lui>>. 
            N’toni:
            <<
            io non so leggere, nè scrivere però 
            li negozi li faccio solo quando ci vendo il pesce alla gente
            e non quando la trizza e il suo futuro sono nelle mie e nelle mani
            di tutti li trizzoti, che la vita buona si fa volendoci al Comune la
            gente giusta che ci ha le idee e non li vecchi di sempre che ci
            raccontano sempre le stesse cose>>. 
            Padron
            N’toni: << li vecchi buoni ci sono, ma sono tanti quanto
            le dita della mano e ci hanno avuto sempre la coscienza di non
            presentarsi alle elezioni e così li vecchi di sempre che sono
            quanto le dita di dieci mani ci hanno avuto lo campo libero e li
            pesci giovani hanno abboccato sempre alli vecchi ami, ma per quanto
            li lucidino, di ruggini ormai sono e a spezzarli ci vuole poco>>.         |