Se il muro della vergogna ha suscitato un
vespaio in paese, la spiaggia della vergogna, il tratto di costa che va
dall'altare di Santo Pio da Pietrelcina alla zona delle "Pietrazze"
potrebbe destare ulteriori polemiche.
Allo stato attuale l'area si trova lasciata a sé stessa.
Sicuramente la mancanza di civiltà da parte di numerosi cittadini ha
contribuito nel creare lo stato delle cose ma un intervento da parte
degli Enti competenti non dovrebbe tardare a venire.
Così nel cuore delle vacanze natalizie ci si
trova in una situazione di degrado che porta con sé mille
contraddizioni. Nella famosa "spiaggietta" trezzota, patria degli
zingari nei decenni passati e di un circo (per i nostalgici del passato
trezzoto), sono depositati rifiuti di varia natura. Dai copertoni
d'auto, alle carcasse di imbarcazioni, da indumenti a bottiglie di
plastica, da vetro sparso a defecazioni animali oltre a legname e
oggetti non identificabili.
Certo, non si vuole considerare lo scarico della fogna per completare
l'opera, già questa è una discussione affrontata più e più volte e che
ha visto la sua soluzione a volte vicinissima a volte impossibile.
Misteri di Trezza.
Comunque, nella speranza che nessuno dei trezzoti o dei turisti ne abbia
a male del reportage fotografico qui riportato, si cerca di evidenziare
lo stato reale delle cose.
Capita spesso che Acitrezza venga descritta
come l'incantevole paesaggio de "I Malavoglia", dei viaggiatori
stranieri dell'Ottocento e del mito di Ulisse e Polifemo ma accanto al
mito e alla letteratura ci stanno vita quotidiana e problemi odierni
come ambiente, educazione civica e tutela del territorio.
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